(pubblicato nel contesto di “Art & Culture” N.1 su 60.700.000
come potete verificare clickando qui 14-5-16 CET 5.00
ed in “Anime di Carta” N.1 su 1.140 siti come potete verificare qui )
( clickando qui leggete l’ episodio N. 9 ) …
…. Da questa settimana, parlerò solo dell’anima de “Il Giardino Viola” per darle giusta rilevanza.
Chi lo ha letto dalla prima puntata, o preso per strada e cominciato a leggerlo dalla sua primissima pagina, ha rischiato di sentirsi attrarre profondamente da questa giovane protagonista alla ricerca di sé stessa.
Non voglio peccare di nessun veniale atteggiamento di auto lode, ma semplicemente vi riporto quelli che sono stati ad ora i commenti di chi il libro lo ha letto “ingoiandolo” letteralmente. Il primo è stato il mio compagno, che onore del vero non ricorda di aver letto altri libri nella sua vita, eppure vi giuro non è nato ieri. Ma altri lettori, hanno avuto lo stesso iter. Iniziato per gioco e finito al volo divorati da curiosità e simpatia per la storia.
Viola è un personaggio accattivante, forse per la sua età, bellezza, per le strade che ha aperte davanti a sé e fa sognare, sperando di poterla incarnare anche solo un istante.
Ecco se già è riuscita in questo, posso dirvi che sono felice. Se vi ha rapito al punto tale da aver scordato di stare con i piedi per terra, allora Viola ha compiuto il suo piccolo grande miracolo.
Siete pronti a continuare la lettura? Bene, buona continuazione…
Ora aveva bisogno di qualche aiuto per mettere ordine nella sua vita. Però la smania di ottenerlo rischiava di influire sul suo successo.
Applicando la tecnica della respirazione yoga di base iniziò a rilassarsi. Riempiti completamente di aria i polmoni, partendo dal basso ventre per arrivare alla parte superiore del torace. Molto lentamente con naturalezza cercando di seguire il flusso naturale del respiro. Liberandosi dell’aria si sgombrava anche dei pensieri. Respiro dopo respiro più leggera e felice. Senza condizionamenti, ricordi, progetti, dubbi. Sentiva frizzante la purezza di quell’aria penetrarle nel naso. Pungente per il suo fresco. Profumata per l’assenza di inquinamento. Lentamente le circolava dentro.
Espellendo anche l’ultima aria viziata che tratteneva nei polmoni era una cosa sola con il panorama. Lì a 1500 m di altitudine diventava una parte di quel mondo incontaminato. Percepiva il soffio leggero del vento tra le fronde degli alberi. Vedeva i fili d’erba che ondeggiavano.
In lontananza un puntino nel cielo. Pareva un uccello, ma lontano. Il puntino si faceva più grande. Lei era immobile. Mano a mano che si avvicinava riusciva a immaginare di cosa si trattasse. Da bambina le avevano raccontato che sulle vette più lontane vivevano le aquile. Inaspettatamente l’alato bruno scuro si fermò su un palo isolato nel bosco sottostante. Peccato non fosse abbastanza vicino da farsi vedere meglio. Dalla posizione sembrava essere in appostamento da caccia. Riprese a respirare con il pensiero fisso rivolto all’esemplare alato. Desiderava vederlo da vicino. Entrare almeno nel suo raggio di volo per osservarlo meglio. Era l’unico essere in movimento del paesaggio, l’altro suo simile. Espresse chiaro il desiderio sentendolo partire dal cuore. Invocandolo come richiesta all’universo. In silenzio. Impercettibilmente si mosse, girando il capo verso di lei. Le sue ali ampie e arrotondate si aprirono permettendone il volo. Veniva verso di lei. Le si stava avvicinando maestosa permettendole di ammirarla. Il suo piumaggio si mostrava macchiettato, più chiaro sul petto. Accidenti quel puntino era davvero grande. Uno splendido esemplare di poiana. Volava lenta con ampi volteggi. Padroneggiava bene le correnti a lei invisibili. Così come si era alzata in volo di colpo aveva deciso di fermarsi scegliendo il puntale di un gigantesco albero. Senza un rumore.
Si stavano osservando. Lei appoggiata a una roccia. Lei arroccata sulla pianta. Forse la vedeva come una preda. Un brivido le percorse la schiena. Era cacciatrice di piccoli mammiferi. Topi, lucertole, serpenti… non poteva averla scambiata per loro. Quindi la stava guardando per curiosità. Probabile. Chissà da quanti mesi non saliva nessuno a disturbare la quiete del posto. Rimasero a fissarsi per qualche istante. Immobili. Poi repentina, abbandonò la punta per iniziare un ballo senza musica che la allontanò. Forse non c’era nulla di interessante per continuare a restare lì, aveva pensato. Forse voleva il posto tutto per se. Viola ammirata seguiva il volo perdersi in lontananza. Un incontro nemmeno iniziato che si era consumato solo nella sua fantasia. Più che mai decisa a non lasciarsi scoraggiare, aprì lo zaino e prese in mano le parole di sua madre nell’intento di scoprirne il senso.
Dopo la Spagna, hai iniziato inarrestabile a girare il mondo. Per moltissimo tempo ti sentivo solo attraverso le telefonate via skype o i messaggi via internet. Sei stata una voce, un’ immagine reale ma lontana. Tramite le foto vedevo il mondo che vivevi. Capivo. Sentivo. Ascoltando le tue impressioni e coinvolgimenti provavo a immergermi in quei posti lontani. Ho così visitato i monumenti, incontrato le persone, ammirato i panorami, sofferto le temperature, gustato i cibi. Ero con te. Quando mi raccontavi che andava tutto bene, che trovavi la meta di tuo interesse e motivante capivo che avevi seguito istinto e cuore. Quando mi dicevi che era problematico, facevano storie per i documenti, non riuscivi a farti capire con la lingua ed era difficile adattarti, sentivo che lo scalino alto da superare ti avrebbe resttito molto. In dieci anni sei cresciuta, scegliendo di farlo per conto tuo. Hai completato il percorso di vita imparando usi e costumi che nemmeno sui libri più attuali avresti mai conosciuto. Nella tua valigia hai portato un pò di te ed ogni volta sei un pò cambiata diventando la splendida persona che sei. Ti sei inventata un lavoro, facendo innamorare il mondo delle tue idee. Sei un essere prezioso. Non solo per me, che sono di parte. Nelle tue foto racconti, trasporti angoli ai più sconosciuti. Sono frutto di scelte fatte con il cuore. E lo sai. Ho profonda ammirazione per il salto di qualità che hai saputo dare alla tua esistenza.
Allora dirai queste pagine sono una sviolinata? No. Ora mi rendo conto che sei arrivata ad un punto nevralgico. Mi permetto di inserirmi. Puoi continuare per il resto della tua vita a girare il mondo in cerca di luoghi che abbiano bisogno di te per comunicare il loro valore. Puoi all’infinito, ma devi fermarti e ascoltarti. E’ ancora ciò che vuoi? Per farlo ti sei allontanata. Hai vissuto sola, irraggiungibile. Al tuo ritorno non sentivi né la casa, né la città più tua. Gli amici sono rimasti ad attenderti, ma ogni volta ti vedevano più distante e diversa. Crescevate, ma non insieme. Hai perso l’amore. Hai scelto di chiudere la tua storia adolescenziale con Mattia per i sogni. Le altre storie che hai intrattenuto sono state parentesi legate ai viaggi, ai momenti contingenti. Non sono durate oltre il tempo dell’avventura. Ti vorrei vedere accanto ad un uomo adatto. Felice. Appagata. Desiderosa di completarti con la famiglia. Dirai che non è da me straparlare così visto che sbandiero continuamente l’indipendenza..
Però sai non è irragionevole ciò che ti dico. Il tuo gigante bagaglio di esperienze, di cultura, di capacità non deve terminare con te. Non avrebbe senso. Dovresti cogliere il senso di tutto questo. Se quello che hai imparato non lo trasferisci ad altri è come fosse sprecato. Nel mio piccolo ho portato avanti un percorso di crescita fatto di domande, risposte. Guardandomi indietro so di essermi evoluta rispetto alla mia famiglia di origine. A te ho permesso di iniziare da un gradino più alto dandoti in dote le mie informazioni. Mi hai di molto superato. Ponendoti domande più profonde, hai ottenuto risposte più esaurienti. Hai messo in pratica e fatto della tua vita un banco di prova.
Se avessi un figlio e lo educassi con le tue certezze sarebbe un individuo in grado di evolversi ancora meglio. Potresti addirittura compiere il cammino con lui, lei che fosse.
Vorrei lasciassi aperta questa porta. L’amore è essenziale per completare il cammino della nostra esistenza, lasciarlo fuori ne può condizionare la riuscita. Per rubare le parole a chi ne sa più di me: “l’amore è il nostro vero destino. Non troviamo il significato della vita da soli. La troviamo insieme a qualcun altro.”
…(Nadia torna l’ 11 settembre)
Nadia Banaudi ©2016