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(pubblicato nel contesto di “Art & Culture” N.1 su 60.700.000 come potete verificare clickando qui 14-5-16 CET 5.00)
(la rubrica ” I libri! di Massimo ” è la N.3 su 1.910 siti come vedete qui al 2/7/16 alle 9.00)
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Claudio Secci, giovane e promettente autore torinese (molti i riconoscimenti letterari tra cui un master in scrittura creativa), è con questo romanzo alla sua quinta fatica letteraria: l’esperienza nella narrativa quindi non manca, e si vede. L’opera si snoda su tre storie che si alternano regolarmente nei vari capitoli (secondo lo schema ABC ABC ecc): al lettore il piacere di scoprire come, mano a mano che procede la narrazione, i tre filoni si intrecciano fino a convergere in un finale che sorprende e che mi guarderò bene dallo svelare.
Il romanzo appartiene per un terzo al genere storico (dal momento che si svolge nel ‘700) mentre per due terzi è ambientato nella contemporaneità: tutte e tre le storie si svolgono a Buti, cittadina di circa seimila anime in provincia di Pisa che Claudio Secci – benché di origini piemontesi – dimostra di conoscere molto bene grazie ad un sopralluogo fatto di persona. È evidente un grande ed accurato lavoro di ricerca, soprattutto per la parte storica ma non solo: il mondo delle modelle in cui si muove Samanta, la protagonista femminile, è ben descritto nei dettagli così come il mondo di Carletto, alle prese con i problemi del precariato e della mancanza di una prospettiva così comune a tanti giovani e meno giovani degli anni Duemila.
Il romanzo convince per l’ambientazione dettagliata e per lo scavo psicologico dei personaggi, molto umani, naturali, senza alcuna affettazione, e convince anche per lo stile piano, il linguaggio tipico dei giovani, scorrevole, e l’intreccio avvincente. L’atmosfera di mistero in cui il lettore entra fin dal primo capitolo si conserva intatta per tutta la narrazione fino alla felice soluzione. L’autore si tiene da parte, lascia parlare i propri personaggi: ciascuna storia è narrata in prima persona, con molti dialoghi, con estrema naturalezza.
L’opera ha una sua originalità che rende difficile collegarla con altri narratori italiani o stranieri. Come lettore mi sono affezionato dopo poche pagine ai tre personaggi narranti: Coluccio, giardiniere settecentesco presso una famosa villa di Buti, curiosissimo, indagatore ed innamorato della cuoca Eusebia; Carletto, giovane acrobata e fanatico della bmx in cerca di una sua strada nel difficile mondo moderno, animo sensibile e generoso; Samanta, giovane e bellissima modella che vive in provincia ma che aspira alla fama e a sfondare in un campo in cui non mancano rivalità e rischi. Due storie d’amore appassionate, due avventure che ruotano attorno ad una scoperta che ha del miracoloso… ma lascio al lettore scoprire quale, non mi piacciono le recensioni che svelano troppo. Insomma, un romanzo maturo e ben architettato che non mancherà di coinvolgere il lettore.
Le rose di Eusebia ,Claudio Secci – MonteCovello, 2014
Massimo Acciai Baggiani ©2016