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Un sabato del gennaio scorso ho fatto una presentazione a Sanremo in un centro culturale. Le mie non sono le classiche presentazioni dello scrittore che promuove un libro, per di più non avevo libri da promuovere. Propongo “situazioni” in linea con quello che sono io, con la mia personalità in equilibrio fra scrittura e show, una via di mezzo: Poesia, lettura interpretata, immagini e parole intorno. Non provo alcun interesse per la Poesia meramente accademica e quindi non voglio propinare quello sfoggio di cultura fine a se stesso che fa tanto “intellettuale alla moda”. Piuttosto vorrei ogni volta riuscire per quell’ora a fare “vivere” la Poesia, possibilmente creando uno scambio comprensibile e compreso con chi viene e magari non è un accanito lettore. Vabbè sono andato là e mi è venuto ad aprire un animatore del centro che non conoscevo e non avevo mai visto. Si è presentato dicendomi che era un attore: “ah bene allora, tieni!” e gli ho dato un raccontino che volevo usare come introduzione, un racconto che illustra il mio multidecennale legame con la Poesia dentro la metafora di un rapporto con una donna. Guarda sommariamente il foglio e mi dice: “Bene, allora lo leggo invece di fare introduzioni o dare bio/bibliografie”, e io “perfetto”. Poi mi ha detto che poteva venire bene leggerlo da dietro gli spettatori, e io di nuovo “perfetto”. Faccio questo preambolo per illustrare come per me la letteratura sia sempre “sceneggiata”, a maggior ragione quando è parlata. Inoltre vorrei evidenziare come, a volte, l’intesa non sia altro che lo spontaneo incontro di lunghezze d’onda simili. Facciamo la presentazione, tutto bene e poi mentre il pubblico incominciava ad andarsene mi dice: “io avrei un’idea, se ti può interessare da realezzare insieme: mi piacerebbe per il mese di marzo fare un qualcosa da dedicare alle donne, poesie di donne o sulle donne recitate solo da attrici, perché credo che la Poesia sia donna”.
Se ripetessi che ho detto di nuovo “perfetto”, pensereste che ho il copia e incolla facile, per cui dico che la cosa non solo mi è subito interessata, ma me la sono proprio vista, in embrione, ma chiara, proprio come in embrione, ma chiara era l’idea che aveva lui. “Va bene, facciamolo”, detto pressoché contemporaneamente. Proposte più che scelte le poesie, contattate le attrici, consegnate le parti, abbiamo pensato a come sviluppare la cosa. In effetti ne abbiamo pensate di molte, come ad esempio aggiungere momenti di musica, allestire un’estemporanea di pittura a lato del palco e utilizzare filmati in alternativa o in dinamica con le parti recitate. Così ci ha affiancato un terzo regista cinematografico, si sono preparate le postazioni per due pittrici e si è aggiunta una cantante con il musicista. Sì insomma, una cosa da niente… e tra l’altro mancava pochissimo a marzo.
Lo spettacolo si è montato pezzo dopo pezzo, in maniera plastica (come piace a me da sempre) con parti che si sono aggiunte, tagliate, spostate, allungate, risceneggiate ed entro marzo lo abbiamo presentato: POESIA è DONNA. L’idea di partenza era quella di allestire uno spettacolo il cui testo fosse interamente composto di poesie e così è stato. Lo spettacolo è fatto di poesie: come? ah state dicendo: “sai che novità una lettura di poesie!” Eh no, cari miei, siete proprio fuori strada non è così, non è per niente una “lettura”. Innanzitutto è uno spettacolo, il cui testo è composto di testi di poesie di vari autori di diverse epoche (“ah, forse sì in certo senso è una novità”, non lo dite?). Uno spettacolo che lega varie discipline artistiche, un percorso artistico… beh se non lo avete visto e vi capita di sapere che c’è venite a vederlo, poi come sempre in teatro tutto è lecito: applausi, fischi, pomodori…
Qui di seguito inserisco l’elenco delle poesie che rappresenta la traccia del percorso e, se vorrete anche da semplici lettori, potrete cercarle e leggerle seguendo questo ordine e potrete comprendere da dove questa cosa parta a dove arrivi e cosa potrebbe significare. Una traccia, un percorso che, con il termine inglese poco traducibile, definirei: SLIPSTREAM, un genere che non è un genere, uno sguardo bordeggiante fra discipline, epoche, mondi, ma sempre con la figura della donna al centro di tutto, Il nostro omaggio alle donne, fuor di retorica.
- estratto da L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez
- Sonetto XVIII di William Shakespeare
- Gocciolina la stella marina di Melissa Zuppardo
- Donna poesia di Anna Bonarrigo
- Nulla è in regalo di Wislawa Szymborska
- Peccato di Farough Farrokhzad
- Come il vento di Renato Barletti
- Parabola d’amore di Saffo
- Tieni sempre presente di Madre Teresa di Calcutta
- L’amur e la banca di Mari Ghizzardi
- The A team di Ed Sheeran
- Donne al quadrato di Antonia Storace
- Non gridare di Patrizia Portoghese in arte Patty Rose
- Tu meriti un amore di Frida Kalho
- Abbiamo volti di Maram al Masri
- Quello che non è mio di Hamda Kamis
- Lacrime di Zuzana Boryslawska
- A tutte le donne di Alda Merini
- Donne senza paure di Dacia Maraini
- Ballata delle donne di Edoardo Sanguineti
- Dimmi: come va con l’altra? di Marina Cvetaeva
E poi… abbiamo avuto la fortuna di trovare dieci attrici che, oltre ad essere brave, hanno sentito per davvero la cosa e si sono impegnate in maniera fattiva in tutte le fasi della realizzazione. Hanno sentito ed hanno trasmesso quella cosa invisibile ed immateriale che è l’essenza stessa del teatro, quella magia che si compie nello scambio emotivo fra opera, attori e pubblico; quell’offrire dopo aver ricevuto e ricevere dopo aver offerto.
…infatti presumo che ci dovremo far venire un’altra idea per poi realizzarla nuovamente con loro…
Sabato prossimo il video …
Renato Barletti ©2017
Potete seguire Renato ogni sabato in “Suggestioni e percorsi poetici”