OCEAN4FUTURE è una community internazionale nata nel maggio 2015 in contemporanea con il sito di divulgazione sulla cultura del mare www.ocean4future.org; la sua missione è quella di educare le nuove generazioni, ma non solo, al rispetto del mare e delle sue creature attraverso la conoscenza dell’universo mare. Gli articoli, pubblicati giornalmente sul sito, riguardano tutte e scienze marine ma anche argomenti di attualità che dimostrano l’importanza del mare per la nostra sopravvivenza. Nei primi quattro mesi del 2017, il sito ha avuto oltre due milioni ottocentomila accessi con una media di 12000 visitatori diversi al mese che possono leggere gli articoli in 54 lingue diverse. Lo scopo è educare i lettori con brevi articoli, di diverso livello, al fine di far comprendere l’importanza del mare per le future generazioni. Tutti gli articoli sono disponibili nell’archivio che comprende oltre 480 titoli e si arricchisce ogni giorno di un nuovo scritto. Gli autori sono tutti professionisti e cultori della materia spesso di fama internazionale.
NO PLASTIC AT SEA by OCEAN4FUTURE
Ogni anno OCEAN4FUTURE sponsorizza mediaticamente campagne per la salvaguardia dell’ambiente marino. Nel 2017 si è voluto concentrare gli sforzi di tutti gli oceandiver sparsi nel mondo, sulla drammatica emergenza della plastica in mare.
In prima fila, davanti a un mare che cambia, ci sono senza dubbio i subacquei che da tantissimi anni, forse troppi, vedono sott’acqua quantità sempre maggiori di plastica. I subacquei non sono, ovviamente, gli unici testimoni. Ad essi, infatti, si aggiungono tutti coloro che vanno per mare oppure frequentano coste e spiagge nei periodi di vacanza facendo tuffi e nuotate anche in mezzo ai materiali più eterogenei e meno marini che si conoscano. La plastica, è assodato, è ormai un’emergenza planetaria, con effetti che si profilano disastrosi per l’ambiente e l’uomo stesso. Per questi motivi è indispensabile che la collettività prenda consapevolezza del problema soprattutto attraverso l’educazione dei più giovani. Un recente studio dell’ISMAR-CNR di Lerici ha rivelato che anche il Mare Nostrum non è esente da questa emergenza che viene continuamente identificata in tanti mari del mondo con proporzioni inimmaginabili. Purtroppo anche il Mar Mediterraneo si sta trasformando in una grande discarica a cielo aperto. A finire in mare sono soprattutto i rifiuti della nostra vita quotidiana che si trasformano rapidamente in micro-plastiche come avanzo della degradazione di bottiglie, buste, imballaggi ed altri rifiuti. Nei mari del mondo si sono formate delle vere e proprie “isole di plastica”, vortici enormi che stanno soffocando la vita negli Oceani a causa del loro fortissimo impatto ambientale e che uccidono molte creature marine, entrando in maniera subdola nel nostro ciclo alimentare. Gli effetti per la salute umana non sono trascurabili.
E’ per questo motivo che, consapevoli di questa emergenza e dell’interesse dimostrato dai lettori del sito su questa particolare emergenza, OCEAN4FUTURE ha deciso di lanciare nel 2017 la campagna NO PLASTIC AT SEA by Ocean4future; in estrema sintesi questa campagna si sviluppa su tre fronti (di fatto dei progetti indipendenti): Divulgazione, Azione diretta e Media.
La divulgazione viene fatta da volontari qualificati in scuole, associazioni e comunità per far comprendere il problema dell’importanza dell’educazione ambientale e suggerire azioni per mitigare l’impatto delle plastiche. Oltre ai team sparsi sul territorio, ci sono iniziative personali svolte da importanti fotografi come il campione del mondo di fotografia subacquea Christian Vizl McGregor (http://www.christianvizl.com/index), Cristian Coulombe (impegnato per la salvaguardia dell’ambiente nell’Oceano Pacifico), il direttore di Bluecobalto Photo Academy Alberto Balbi (http://www.blucobaltophotoacademy.it/), e personaggi dello spettacolo come l’attore e musicista Riccardo Mei (http://www.riccardomei.it/). Ad essi si aggiungono sigle subacquee (PSS, ANIS, ACUC), società che operano nel Turismo e diving centre, sia italiani che internazionali come Macana Maldive (agenzia turistica e charter), lo Gnu Diving di Santa Maria di Leuca (www.gnudivingsalento.it) e la “Foundation for Antartic Research, Inc” di Sandra Birhnak (http://thefoundationforantarcticresearch.org/), solo per citarne qualcuno.
Per quanto riguarda l’azione diretta sono in corso numerose iniziative per la raccolta statistica di dati sui rifiuti osservati nei litorali e, ove possibile, effettuare la pulizia di spiagge e fondali marini. Tutti i dati raccolti verranno analizzati alla data del 31 dicembre 2017 e saranno presentati alla prossima fiera europea della subacquea EUDISHOW 2018.
Infine, il progetto Media, utilizza i social network, come strumenti per divulgare attraverso immagini, video e scritti la problematica, con lo scopo di infondere nei lettori una nuova coscienza e consapevolezza. In particolare su Facebook è presente una pagina dedicata https://www.facebook.com/groups/1833257576948598/ che riporta giornalmente le segnalazioni e le attività dei vari volontari sul territorio.
Parallelamente, OCEAN4FUTURE ha inoltre lanciato una petizione per sensibilizzare il Ministero dell’Ambiente sul grave stato di degrado delle nostre coste, invitandolo ad introdurre ed incrementare, sin dalle scuole primarie, delle lezioni di educazione ambientale. La petizione può essere sottoscritta al seguente link: https://t.co/2fvcMi21w0
Confidando nell’attenzione di tutti per un’emergenza che non può più essere ignorata, invitiamo tutti cittadini sensibili al problema a collaborare contattando infoocean4future@gmail.com.