Golfo: dove porta la corrente dello sport, degli affari, delle armi

Nella prefazione al testo Desert Kingdoms to Global Powers (2016, Yale University Press), il professor Rory Miller del King’s College di Londra ricordava la sua origine irlandese e la curiosità innata circa il ruolo e l’impatto di Stati dimensionalmente piccoli nello scenario internazionale. La verde Irlanda come il gruppo insulare del Bahrein, nel Golfo, capace – in un’ottica di soft power – di ospitare Gran Premi di Formula Uno? Difficile impostare ragionamenti analogici e comparativi.

In ogni caso, il potenziale esprimibile delle cinque monarchie small-sized del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar e Uae) è significativo, pur considerando la volatilità dei prezzi del petrolio e l’attuale contesto congiunturale di over-supply energetico. Esso è anche contro-intuitivo rispetto ad alcune teorie consolidate sulla importanza della grandezza di uno Stato rispetto alla sua resilienza a shock naturali/economici e alla gestione di beni pubblici a costi elevati (settore della difesa).

Diversi Stati europei hanno così beneficiato … per continuare a leggere clickare qui

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