Dopo la delusione per la bassa affluenza al referendum per la modifica del nome della Macedonia, le urne tornano ad aprirsi nel fine settimana in Brasile, per il primo turno delle presidenziali: dopo la condanna di Lula da Silva, che al suo posto candida l’ex sindaco di San Paolo Haddad, e l’accoltellamento dell’altro principale candidato Jair Bolsonaro, il clima non è quello di una normale elezione. In Romania si vota per tutt’altra questione: la messa al bando in Costituzione delle unioni dello stesso sesso.

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