È quasi impossibile essere originali nello scrivere un romanzo sul day after: il filone post-apocalittico è molto ampio e ormai inflazionato, pur continuando ad affascinare il pubblico di ogni età e latitudine. Claudio Secci con Reset è riuscito a mettere insieme un ottimo romanzo che va ad arricchire questo filone, riuscendo a emozionarci con le vicende di Tim, il protagonista e narratore in prima persona, alle prese con i problemi di sopravvivenza di un mondo “resettato” da una catastrofe astronomica: un mondo ostile, stravolto, inadatto alla vita, in cui è facile smarrire la propria umanità e abbandonarsi agli istinti più primitivi e bestiali. L’asteroide 403 Pathos giunge sulla Terra in un futuro prossimo, in un momento particolare: l’umanità è sull’orlo di una guerra mondiale che risulterebbe ancora più disastrosa dell’impatto; forse questa sciagura pare in realtà la salvezza dell’uomo che, anziché essere annientato in una guerra nucleare, riceve un necessario scossone e una seconda possibilità di ricominciare da capo. Tra i pochi sopravvissuti c’è appunto Tim, in carcere per un delitto che non ha commesso: uomo deciso, pieno di risorse, coraggio e saldi principi, viene liberato all’ultimo da un secondino pietoso e deve cavarsela con le proprie forze.
L’autore ci descrive con perizia e verosimiglianza (è evidente un grande lavoro di ricerca) lo scenario del dopo impatto: terremoti devastanti, piogge acide, polveri tossiche che oscurano per anni il cielo facendo precipitare l’intero globo in un lunghissimo inverno oscuro. L’aria è irrespirabile: occorre muoversi con una maschera antigas, cercare i beni di prima necessità, difendersi dai cannibali, raggiungere un Centro di Produzione approntato dal governo per dare una chance ai sopravvissuti. Tim trova sul suo cammino degli alleati (il lupo Leg) e degli avversari temibili: riuscirà tuttavia a congiungersi con una comunità di persone civili che sopravvive in un rifugio. Dalla vita solitaria e selvaggia della prima parte del romanzo Tim passa alle dinamiche di un gruppo chiuso di persone che collaborano per far risorgere il genere umano. Non sarà facile tirare avanti fino al momento in cui le temperature risaliranno, il sole tornerà ad illuminare la terra e sarà di nuovo possibile coltivare gli orti. Dallo stato di prostrazione e disgusto per la vita, sperimentato durante il carcere, Tim ritroverà un senso alla propria esistenza e troverà perfino l’amore. La morale rispecchia quanto scritto da Ray Bradbury a chiusura di Fahrenheit 451, ossia che l’uomo non si arrende mai, è sempre pronto a rialzarsi e ricominciare per quanto sia stato duramente colpito.
Il libro di Secci, scritto con uno stile essenziale e immediato – che lascia comunque spazio a riflessioni esistenziali e filosofiche, ti cattura fin dal primo capitolo e ti rende partecipe della vicenda che potrebbe riguardare l’umanità (speriamo di no) in un futuro forse neanche tanto lontano. Quindi è facile identificarsi e fare il tifo per Tim e gli altri compagni di buona volontà del Centro: una lettura che non delude e che appassiona.
Firenze, 25 ottobre 2018
Articolo di Massimo Acciai Baggiani
Bibliografia
Secci C., Reset, Roma, Watson edizioni, 2018
Sito dell’autore: http://www.claudiosecci.it/
Altri romanzi di Claudio Secci
Le rose di Eusebia, Montecovello Edizioni
- Dopo l’ultimo proiettile, Eretica Edizioni
- A piedi nudi, Leucotea
- A piedi nudi 2, Mondocontro
Inoltre Claudio Secci ha pubblicato inoltre libri a sfondo sociale presentati nelle scuole di tutta Italia.
Massimo Acciai Baggiani ©2018
Qui trovate i libri di Massimo