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Area 51 – Global Outlook 01 / 16-2-19
FINESTRE DI OPPORTUNITA’ PER GLI USA
In queste settimane assistiamo a 3 eventi che possiamo sintetizzare sotto la dimensione delle finestre di opportunità degli Usa:
Base-case assumption 1: Washington riceve consenso: Venezuela
Base-case assumption 2: Washington riceve consenso e scetticismo: Iran
Base-case assumption 3: Washington negli Usa
Base-case assumption 1:
Washington riceve consenso: Venezuela
Tra il 1898 ed il 1994 la Dottrina Monroe si è tradotta nel pratico in 41 cambiamenti di governo attuati con l’ intervento di Washington, ovvero in media 1 intervento ogni 6 mesi. Poniamolo sullo sfondo.
Nel farlo ricordiamoci che:
Mosca quando era Sovietica ha fatto lo stesso in Ungheria ed in Cecoslovacchia.
Mosca quando è Russa ha fatto lo stesso nel Caucaso e fa lo stesso in Ucraina se vuole annettersi la nazione partendo dalla Crimea andando oltre le legittime richieste sulla Crimea. E che fa lo stesso minacciando da 4 anni in media ogni 70 giorni con delle manovre militari la Svezia. Minacciandola al punto che gli Svedesi pensano di abbandonare la neutralità per entrare nella Nato. Non parliamo poi delle minacce e degli attacchi cyber ai Paesi Baltici.
Con il Venezuela si assiste al dato di fatto che il fronte Russia – Turchia – Cina non ottiene nulla fino ad oggi.
Nei due continenti del Western Hemisphere, ovvero il Nord ed il Sud America, a partire dal Lima Group Washington riceve consenso e Caracas è isolata tranne il non riconoscimento di Gauidò da parte del Messico.
Il fronte Mosca – Ankara – Beijing si sfalda dato che la Turchia e la Cina sviluppano una tensione in merito alla condizione dei Mussulmani in Cina.
Per Ankara è una dimensione molto importante dato che si innesta nella politica di Leverage Power del Presidente Erdogan per auto-proclamare la Turchia come bastione del mondo Mussulmano.
Una politica articolata nell’ ambito della Geo-percezione che si sviluppa nel seguente modo:
– contro l’ Arabia Saudita affiancandosi con quanto in corso per l’ omicidio Khassoghi per profilarsi come leader etico dei Sunniti
– contro l’ Iran in Siria appoggiando Arabi e Curdi contro il PKK per profilarsi come leader Sunnita contro gli Sciiti
– contro l’ Egitto con una latente interferenza a Gaza per profilarsi come leader nel mondo Arabo nella questione Palestinese
– aumentando le relazioni con la comunità Mussulmana in India per definirsi come leader e difensore della comunità Mussulmana globale
Quanto tutto questo si tradurrà in un potere reale è da vedersi e di certo i precedenti non sono molto incoraggianti se pensiamo che circa un ventennio di sforzi per assurgere ad una posizione di leadership nel variegato mondo Turcomanno in Asia Centrale non hanno ottenuto molti risultati concreti.
In questo Mosca non ha voce in capitolo.
Sia perché schierata con l’ Iran nella creazione degli Iranian Corridors che portano sia a Riga che nel Mediterraneo.
E sia perché il Presidente Putin con un consenso interno del 33 % non può fare molto. Anche perché Mosca non ha i soldi per farlo.
Sulla crisi economica di Mosca con un prezzo del petrolio stimato nel 2019 intorno ai 65$ al barile si rimanda a due esempi molto espliciti:
Esempio 1: dal marzo 2018 sono i soldi degli investitori Statunitensi che investono nella Borsa Italiana come pure nell’ acquisto dei titoli di stato Italiani contenendo e contrastando gli effetti della speculazione e Mosca non ha investito un rublo.
Esempio 2: rubli che non ha se dall’ ottobre 2018 la sola portaerei della flotta Russa, Admiral Kuzencov, è bloccata nel porto di Murmansk, (Mar Nero), perché il bacino di galleggiamento da 50.000 tonnellate in cui doveva essere ormeggiata per le manutenzione è affondato in quanto troppo vecchio come vedete nel link sopra indicato che è veritiero in quanto della Pravda, ovvero un organo di governo. Il bacino non può essere costruito in Russia dato che solo in Francia, Italia, Danimarca, Usa, Germania, Giappone, Sud Corea esiste tale tecnologia e Mosca non ha i soldi per pagarselo. In ogni caso un bacino di tali dimensioni richiede almeno 2 anni per costruirlo ed ormeggiarlo nel Mar Nero e poi un paio di anni almeno per riparare la sola portaerei Russa varata nel 1985.
E quindi per 4 o 5 anni Mosca non ha operativa la sua unica portaerei vecchia di 43 anni. E con essa la residua capacità di proiettare un minimo di potenza in Siria od altrove diviene praticamente nulla.
Relativamente al Venezuela poi Washington incassa l’ appoggio della EU compresi gli stati cosidetti Sovranisti.
Il caso Italiano è a sé stante e leggibile per la dinamica interna elettorale per le regionali, Europee e forse le politiche. Uno dei partiti del Governo, (la Lega), disconosce Maduro ed uno, (il M5S), non riconosce Gauidò che applica l’ articolo 133 della Costituzione Venezuelana e l’ Italia si astiene a Brussels.
Finestra di opportunità 1:
saprà Washington profittare di questo momento positivo nei termini di relazioni?
Base-case assumption 2:
Washington riceve consenso e scetticismo: Iran
Se da un lato è impossibile comparare la conferenza di Varsavia con quella naufragata di Oslo dall’ altro la lettura è complessa.
Un primo grave problema di credibilità per Washington è il ritiro di 2.000 soldati dalla Siria che facevano la differenza per contenere l’ Iran ed aiutare Mosca nella sua incapacità de facto di contenere Teheran nel suo avvicinarsi ad una guerra di attrito con Israele.
Washington non ha mantenuto fede ai propri impegni con un impegno che non creava perdita ai Statunitensi ed i Francesi probabilmente ne faranno le veci.
Certamente gli Usa continueranno ad agire dalla Giordania con il Special Operation Command grazie alla direttiva Presidenziale 12333 e con unità di elite in operazioni covert segretate sotto la supervisione della CIA condotte in base alla disposizione di legge nota come Title 50. E vi saranno anche delle Private Security Forces ma il danno in termini di Geo-percezione è fatto.
In buona sostanza non si è vista una inversione del Pivot 2012 con cui Obama inizia il disimpegno nella regione che diviene sempre meno strategica per gli Usa che dal 2015 sono esportatori netti mondiali di energia ed a cui il petrolio ed il gas del Medio Oriente non serve più.
Inoltre Francia, Germania e Regno Unito sono scettiche nel fare la “guerra” a Teheran.
Indubbiamente al momento il solo lascito politico di questa conferenza è che il mondo Arabo Sunnita, che nella regione in termini demografici equivale gli Sciiti Arabi e Persiani, è legato con Israele.
Legato contro Teheran
Finestra di opportunità 2:
saprà Washington usare questo momento felice delle relazioni Arabo-israeliane per re-impegnarsi con politiche ad ampio raggio? Anche perché dal 2017 i think tank militari Cinesi chiedono al Partito Comunista Cinese di portare gli Usa dentro le Vie della Seta e questa area del mondo è un ottimo test in merito.
Base-case assumption 3:
Washington negli Usa
Secondo il Global Peace Index 2017, (pubblicato nel 2018 e quello per il 2018 è in pubblicazione nel 2019), il livello di instabilità collettivo del continente Nord Americano è aumentato grazie alla violenta polarizzazione della vita politica interna negli Usa.
Oggi il Presidente Trump usa il potere di dichiarare lo status di emergenza nazionale per un qualcosa che più che emergenza è campagna elettorale.
Od almeno sembra questo se rimaniamo alla versione ipocrita che tutti accettano.
Ovvero che sia per fermare il traffico di droga e di Persone.
Il motivo è un altro, ovvero?
Il Messico, quindicesima economia al mondo e secondo mercato al mondo per l’ export Usa, è de facto un quasi failed state afflitto dal narco-terrorismo.
Quindi i timori di Washington sono che se la guerra civile diviene incontenibile il flusso di Persone, e con essei di gruppi paramilitari criminali, diviene incontenibile.
Il punto è che nessuno al mondo in termini di Geo-percezione può accettare che questa verità sia detta.
Nessuno!
Non Mosca dato che le riserve valutarie in dollari di Hong Kong legati al dollaro Usa evaporerebbero lasciando il Presidente Putin in bancarotta.
Non Beijing che non può supportare il costo di 200 miliardi di dollari delle attuali guerre commerciali pena la crisi economica interna con una instabilità sociale non gestibile. Di certo non potrebbe pagare l’ impatto negativo di una simile notizia.
E questa è la meta-chiave Geo-politica, Geo-economica e Geo-percettiva per leggere la loro politica interna (e non solo).
Finestra di opportunità 3:
avremo un impeachment?
O si avrà una ulteriore evoluzione istituzionale in un processo che dura da 50 anni conferendo sempre più poteri alla Presidenza?
Leggere i dispositivi di indagine che hanno portato alle imputazioni a New York ed in California aiuta non poco a capirlo e su dimensioni come queste la Corte Suprema ha una storia di indipendenza secolare e le letture nostrane sulla divisione tra giudici liberal e conservatori sono “aria fritta”.
Paolo Dealberti ©2019
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