Giampaolo Spinato è uno di quegli autori che, provenendo dalla grande editoria (Einaudi, Mondadori, ecc.), è approdato all’autoproduzione, a partire dal suo romanzo del 2014 La bambina. La Gaia Meraviglia è il suo secondo romanzo pubblicato in questa modalità: il perché di questa scelta, inconsueta per un autore già noto al grande pubblico, lo ha spiegato in un’interessante intervista all’indomani dell’uscita de La bambina[1]. Una scelta di libertà che ha ripetuto per la sua ultima opera.
Un romanzo di fantascienza? Di spionaggio? D’amore? Tutto questo e molto altro: La Gaia Meraviglia è ambientato in Europa nel 2045, in uno scenario geografico stravolto; l’anonimo protagonista, voce narrante, è un agente segreto che deve affrontare una crisi internazionale, aiutato da buffi personaggi. I suoi pensieri vanno però spesso a Nora, la sua neo-sposa, la cui figura attraversa tutto il libro.
Si tratta di un romanzo sperimentale, scritto in un linguaggio inconsueto, a tratti “futurista”, che richiede uno sforzo particolare al lettore ma che – se questo è disposto ad entrare nella storia e farsi accompagnare fino alla fine – ripaga ampiamente.
Bibliografia
- G. Spinato, La Gaia Meraviglia, autoproduzione, Scritture in Attesa di Tempi Migliori, 2019.
[1] http://paroleacolori.com/intervista-a-giampaolo-spinato-troppi-libri-o-troppo-pochi/
Massimo Acciai Baggiani ©2019